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Perché uomini e donne si cercano sempre con tanta caparbietà? E perché, di là dalle apparenze, è tanto difficile che riescano davvero a incontrarsi? Che cosa significa oggi, oggi più che mai, essere uomini o essere donne? E quali sono le qualità essenziali e irrinunciabili che ci contraddistinguono gli uni dalle altre? Sesso, eros e amore sono esperienze così diverse? Quando e come l'uno sconfina e trasmuta nell'altro? Oggi, nell'epoca del consumo frenetico e compulsivo di ogni cosa, è realizzabile l'amore fedele e duraturo? E a cosa allude la sua realizzazione? A queste e ad altre cruciali domande si diverte a rispondere l'autore di questo romanzo che occulta così, nelle vicende dei suoi personaggi, le conoscenze maturate in quarant'anni di attività psicoterapica. Il romanzo, infatti, e non a caso, ruota intorno all'incontro fortuito tra una giovane donna, Sara Fabriani, e un anziano "strizzacervelli" - molto più folle che saggio, almeno all'apparenza - ritiratosi a vita privata in una casetta prospiciente una spiaggia del Tirreno, in una zona residenziale vicino Roma. Sara ha ventotto anni, è stata abbandonata dal padre quando ne aveva sei, è in contrasto con la propria madre, si è laureata in letteratura moderna, fa la cameriera in un pub, è schiava di una travolgente storia d'amore con un uomo sposato e soffre di sporadici attacchi di bulimia, seguiti da vomito compulsivo. L'anziano psicoanalista - che lei incontrerà sempre sulla spiaggia, in condizioni di confine tra l'assurdo e il ridicolo - sembrerà ogni volta giocare con lei, come il gatto col topo, ma in realtà, pur senza darlo a vedere, la guiderà a scoprire l'origine delle sue nevrosi e a trovare un'autentica centralità. La storia è raccontata da una voce narrante che, in maniera distaccata ed equanime, descrive le caratteristiche psicologiche e i moventi dei vari personaggi.